Le aziende ceche hanno iniziato il 2025 con cauto ottimismo. Un terzo delle aziende prevedeva un miglioramento della situazione generale, la metà una stagnazione e solo il 17% un peggioramento.
Tuttavia, permangono ostacoli importanti: l'incertezza
della domanda estera, la minaccia di un'ulteriore escalation delle guerre
commerciali e i rischi geopolitici continuano a frenare la propensione agli
investimenti. Lo dimostra l'ultimo sondaggio della Camera di Commercio della
Repubblica Ceca, a cui hanno partecipato 548 aziende di varie dimensioni
operanti in tutti i settori economici e nelle regioni della Repubblica Ceca.
Le aspettative più favorevoli riguardo allo sviluppo complessivo riguardano
soprattutto i servizi, sia personali sia alle imprese. L'ottimismo si sta
diffondendo anche nel settore edile, dove l'allentamento delle condizioni di
credito ha sostenuto la domanda. Il clima era piú sfavorevole nel settore
manifatturiero: più di un quinto delle aziende prevedeva un calo. Temeva la
debolezza della domanda da parte della Germania e l'interferenza delle
controversie doganali internazionali. Tuttavia, questa è stata ancora la
risposta meno frequente in questo settore, poiché al contrario il 27,8% delle
aziende si aspettava un miglioramento e, analogamente ad altri settori, circa
la metà (50,6%) prevedeva la stagnazione.
I piani di investimento sono rimasti scaglionati. Il 27,6% delle aziende
prevedeva di aumentare gli investimenti nella prima metà di quest'anno, il
21,7% di ridurli e la metà voleva mantenere invariato il volume degli
investimenti. Il 29,1% delle aziende del settore manifatturiero prevedeva un
aumento degli investimenti in questo settore, ma allo stesso tempo più di un
quarto di esse prevedeva una diminuzione.
Per quanto riguarda l'occupazione, le aziende si aspettano stabilità, con il
69,5% che non vuole modificare il numero dei dipendenti. Le oscillazioni più
consistenti sono state previste nelle grandi aziende, dove un terzo prevedeva
licenziamenti. Considerando il settore, ne consegue che le aziende che operano
nel settore edile (20,8%) e nei servizi alle imprese (18,3%) hanno intenzione
di assumere nuovi dipendenti. Al contrario, nel settore manifatturiero, più di
un quarto delle aziende (27,8%) prevede di ridurre il numero di dipendenti.
Va notato che l'indagine è stata condotta prima della guerra tariffaria avviata
dall'amministrazione del presidente Trump. Le aspettative degli intervistati
riguardo allo sviluppo complessivo delle loro aziende non riflettono ancora i
possibili rischi associati all'introduzione dei dazi statunitensi. Sebbene i
risultati indichino un graduale miglioramento della situazione economica delle
aziende nazionali e, allo stesso tempo, le aziende si aspettino che questa
tendenza continui, è probabile che le guerre tariffarie interromperanno questo
sviluppo e che l'andamento effettivo nella prima metà di quest'anno sarà più
debole rispetto alle aspettative delle aziende. I fattori chiave saranno la
politica commerciale dell'UE, l'andamento della domanda in Germania e il
livello di tensione nell'economia mondiale.
A
cura del team di CzechTrade Italia
Fonte:
Business info