Le risorse stanno gradualmente diminuendo sulla Terra. Per questo i ricercatori sono alla ricerca di altre opzioni per sostituire la loro mancanza. I ricercatori cechi ora si concentrano sulla produzione di calcestruzzo dai rifiuti solidi, che vengono generati, ad esempio, durante l'estrazione del carbone, nella metallurgia, nonché dalle ceneri e altri rifiuti.
Si propone di utilizzare microrganismi in grado di far precipitare la calcite in presenza di urea, metabolizzandola. Per la coltivazione in laboratorio vengono normalmente utilizzati terreni di coltura commerciali cari. I ricercatori cechi stanno ora testando e ottimizzando la crescita di questi batteri su terreni contenenti idrolizzati preparati da materiali di scarto dell'industria alimentare, come liquami di produzione della birra, piume o residui dopo la separazione della carne di pollo.
Un progetto molto significativo dal punto di vista sociale è
portato avanti da un team di scienziati dell'Istituto dei processi chimici
dell'Accademia delle scienze, dell'Università di chimica e tecnologia e del Politecnico
di Praga. Si occupano anche della preparazione di biocemento da materiali di
scarto dell'industria edile. Il sostegno finanziario per questo progetto è
fornito dall'Agenzia tecnologica della Repubblica Ceca come parte del programma
Centro nazionale di competenza. Il risultato della ricerca molto promettente
dovrebbe essere noto entro il 2025.
"Considerando la quantità di materie prime non rinnovabili estratte, il
consumo di energia e la quota di emissioni di gas serra, l'edilizia è un
settore in cui la promozione dei principi dell'economia circolare ha un impatto
significativo sull'ambiente", ha sottolineato Olga Šolcová. Ad esempio, la
produzione del cemento Portland, che è il componente principale del
calcestruzzo, rappresenta dal 7 al 10 % delle emissioni totali di CO2 a livello
mondiale, che vengono generate anche ad una temperatura di produzione di 1450
gradi Celsius.
Durante l'estrazione delle materie prime necessarie per la produzione del
cemento si verificano anche il degrado del suolo, la perdita di biodiversità e
altri impatti negativi sull'intero ecosistema. Il settore edile si trova quindi
ad affrontare numerose sfide impegnative legate alla riduzione dell’intensità
energetica della produzione di calcestruzzo, al carico sull’ambiente durante
l’estrazione di materie prime naturali e alla generazione di una grande
quantità di rifiuti. Di questi, la maggior parte (dal 45 al 65%) finisce in
discarica.
Una delle possibilità per ridurre i costi economici ed energetici nella
produzione del biocemento è l’utilizzo di materie prime di scarto, ad esempio
provenienti da tecnologie alimentari, che possono sostituire completamente o
parzialmente i terreni di coltura destinati alla crescita di microrganismi.
Mettere in pratica questa tecnologia potrebbe contribuire in modo significativo
a realizzare un’economia circolare a impatto climatico zero.
A
cura del team di CzechTrade Italia.
Fonte: Business info